Canto XIV/2

Il mio dipinto Benches torna qui un’altra volta (cf. Canto III/3). L’uomo che spazza le foglie (da una cartolina di Bournemouth: cf. Works/Texts to 1974) corrisponde a un Dante nell’atto di raccogliere le foglie dell’ultimo suicida del Canto precedente. Più in generale, la fiorentinità di questo peccatore risulta dal piano a motivi gigliati che sta intorno ai tondi – a richiamare l’immagine stessa del Canto III, con le anime che cadono dalla costa come le foglie di un albero – come a voler mostrare la dolorosa consapevolezza di Dante quanto al gran numero di concittadini precipitati in Inferno. Il dettaglio circostante delle lettere sanguigne del Bosco dei Suicidi rileva il fatto che ora ci troviamo su una piana (dal poeta paragonata a quella di Sodoma e Gomorra, le città della pianura) circondata dalla selva.

Canto XIII/1
Canto XVII/2
Menu