Canto I/1

La densa, diretta e inquietante apertura della Commedia dantesca:

                              Nel mezzo del cammin di nostra vita

                              mi ritrovai per una selva oscura,

                              ché la diritta via era smarrita

condivide subito col lettore quel senso di claustrofobia, di inveterata abitudine all’errore, che rivela agli esseri umani, nel bel mezzo della loro esistenza, il fatto di essersi costruiti una trappola con le proprie mani, tale da non offrire via di scampo a fronte della mancanza di un preciso luogo di ingresso. In questa immagine ho poi sviluppato una tecnica già usata in parecchi dipinti a partire dal 1969, basata su lettere prodotte con lo stencil. Con l’espressione posta a titolo, Una selva oscura, ho voluto realizzare una specie di groviglio verbale col sovrapporre caratteri di altezza differente, in modo che questa espressione potesse attraversare e annullare sé stessa più e più volte. Così il titolo, muovendosi abbastanza liberamente, diventa immagine al modo di una fuga o canone musicale. Il motivo, con le sue variazioni, tornerà all’interno di tutta l’opera (cf. canto XIII/1, XXXIII/1 etc.).

Il frontespizio. Dante nello studio
Canto II/1
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