In questa immagine, pure a sezioni, si raccolgono alcuni temi già realizzati in alcune mie opere. Il Muro di Berlino – cui è accenno già nel Canto XVII/1– era il soggetto di due dipinti del 1973 (Berlin Wall with German Grass and Skies, cf. Works/Texts, pp. 186-89); figura qui per la città divisa, in parallelo con Firenze che si vede nel riquadro inserito in alto. Quella veduta della Firenze medievale è parte di una raffigurazione d’epoca della città; divisa in due da una variante del motivo del giglio, a sua volta segmentato in spazi bianchi e neri e con l’immagine urbana divisa una volta di più da una croce bianca e blu. Ho riunito perciò divisioni e suddivisioni di Guelfi e Ghibellini che avevano infranto la pace cittadina lungo l’intero periodo medievale. Le divisioni tra Bianchi e Neri vengono quindi riprese in forma differente, sunteggiando cioè un tema affine che ho svolto in una serie di dipinti esposti in Sudafrica nel 1974/1975, buona parte dei quali figurano sotto il titolo di The Skin Game. Nella sezione superiore dell’immagine ho disegnato alcuni pezzi di pelle bianca (presi da alcune cartoline, come per il Muro di Berlino). Il riferimento al mondo sudafricano richiama il Canto VII/1, che pure allude all’odioso sistema dell’apartheid. Nella sezione in basso troviamo diversi quadrati di pelle nera – ugualmente ricavati da cartoline che presi in Sudafrica. Il giglio a pezzi, poi, si inserisce nel riquadro in basso, dove l’esempio di uno scisma moderno risulta allegato per mezzo di una carta tutta mescolata dell’Irlanda del Nord (partizionata nei colori tradizionali di una carta geo-politica). Un testo illustrativo sta attorno a questi incasellamenti di odio e di intolleranza. Nell’insieme la tavola finisce per contenere la singolare metafora di un Sudafrica bianco e nero diviso dal Muro di Berlino.